Benvenuti nel capitolo del mio viaggio chiamato pelle d’oca, dove il calcio è andato oltre il semplice gioco. Eccomi qui, pronto a condividere con voi una pagina indimenticabile della mia vita: essere il Public Speaker dell’evento ‘Non Rinuncio ai Miei Sogni di Bambino’ presso Heffort Sport Village di Parabita, in provincia di Lecce.

 Lasciate che vi racconti questa avventura che mi ha toccato nel profondo, dove i sogni hanno incontrato lo sport, creando un mix incredibile di emozioni e ispirazione. Immaginate il calcio che supera le linee bianche, oltre la rete, spingendosi ben oltre il campo di gioco. Questo è stato il contesto di un evento che ha sfidato le convenzioni, che ha superato il mero aspetto sportivo, trasformandosi in un viaggio introspettivo, emozionante, di vita vera che ha fatto vibrare le corde più profonde delle nostre esistenze, affrontando temi come la fame che ci guida verso determinati obiettivi, la scoperta di nuovi scopi dopo il dolore, la capacità di rialzarsi dopo una sconfitta, la determinazione nel lottare per ciò in cui si crede e il valore di perseguire i propri sogni. Si è trattato di un inno alla propria fiamma interiore, ai desideri personali e alla bellezza intrinseca che ognuno di noi possiede. Grazie alla presenza di tantissimi cuori pulsanti e dei loro pensieri, l’incontro ha assunto una dimensione unica, trasformandosi in un catalizzatore di consapevolezza e storie, spingendo ogni anima presente a riflettere sul proprio cammino e sulla bellezza del nostro essere. Una bellezza permeata nel più stimolante dei paradossi. Ogni giorno, infatti, ci ritroviamo a vivere una realtà dove noi tutti siamo, al tempo stesso, figli di una sola specie ma singolarmente e profondamente unici nel nostro modo di percepire la vita. 

E sono proprio queste percezioni che ci hanno subito portato a riflettere sul significato del titolo dato all’ incontro stesso. Sono stato contentissimo nell’ascoltare le tante osservazioni in sala e ritrovarmici totalmente. Si viaggiava sulla stessa lunghezza d’onda. Si è subito compreso che questa particolare scelta non è mai stata casuale ma riflette un approccio profondo e personale alla vita. 

La frase in questione è una citazione di Renato Leopizzi, nato a Parabita nel 1905, anima energica che ha combattuto fortemente, attraverso l’attività da giornalista e militante della libertà, per i propri ideali di riscatto ed espressione personale in un periodo fortemente avverso a tutto questo, pagando il caro prezzo della sua stessa vita. Quando si ritrovò braccato e sottopressione non negò le proprie convinzioni e le ribadì in questo modo: “Non rinuncio ai miei sogni di bambino”. 

Ognuno di noi ha sogni e desideri che risalgono all’infanzia, quell’epoca magica in cui l’immaginazione scorreva libera e le possibilità sembravano infinite. In un mondo in cui, spesso, siamo ancora spinti ad abbandonare i nostri sogni in cambio della praticità e della convenienza, ho deciso di oppormi e aprire un dibattito su questa tendenza. Un impegno personale a non perdere mai di vista i sogni che abbiamo così fortemente abbracciato quando da bambini ci si iniziava ad affacciare sulla finestra della vita. È un richiamo a riconnettersi con l’autenticità e l’entusiasmo che avevamo quando guardavamo il mondo con occhi pieni di meraviglia. In un’epoca in cui le sfide possono far vacillare la nostra determinazione, è fondamentale riaffermare la nostra connessione con i sogni che ci guidano. 

Il titolo è un promemoria quotidiano della forza che può scaturire dalla perseveranza e dalla dedizione ai nostri sogni più profondi. Ogni persona ha le proprie battaglie da combattere, eventi che ci possono portare lontani anni luce dalla nostra essenza ma sono fortemente convinto che, con costanza e determinazione, si possano ancora ritrovare le chiavi giuste per rivivere i più profondi sussulti della propria anima. A sei anni, la mia vita ha preso una svolta inaspettata quando mi è stato diagnosticato un tumore al cervello. Affrontare una malattia così spaventosa a una così giovane età è stata una prova difficile, ma fortunatamente, ho sperimentato una seconda chance nella vita. Sfortunatamente ho dovuto dire addio alla possibilità di realizzare il mio sogno più grande, ossia quello di diventare un calciatore professionista ma, attraverso un percorso di alti bassi che non è finito e mai finirà, oggi vivo la mia vita con un profondo senso di gratitudine e un desiderio ardente di restituire il favore. In realtà, sogno ancora di diventare un calciatore ma ho trasformato il mio campo da gioco. Il mondo è la mia sfida da accogliere, la comunicazione il mio pallone. La mia missione è trasformare la mia esperienza in un faro di ispirazione per gli altri. Sono consapevole della fortuna che mi ha permesso di emergere completamente indenne da quella malattia e questo mi spinge a condividere la mia storia per offrire speranza a coloro che si trovano ad affrontare sfide personali che fanno tremare anche le montagne. Con il mio essere ho deciso di ispirare non solo me stesso ma anche tutti coloro che vorranno ascoltare e ascoltarsi per non arrendersi di fronte alle difficoltà e coltivare la fiducia che avevamo da bambini.

“Non Rinuncio ai Miei Sogni di Bambino” è un inno alla resistenza contro la pressione di adattarsi a norme convenzionali che potrebbero allontanarci dai nostri sogni più autentici. È un invito a mantenere viva la fiamma dell’infanzia, ricominciare a credere che tutto sia possibile.

Sono fortemente convinto che insieme si possa riscoprire la forza e la gioia che provavamo da bambini e portarle con noi nel nostro cammino verso il futuro.

Tutto ciò, appena raccontato, l’ho ritrovato negli occhi di tutte le anime presenti all’evento. Un ardore e un fervore verso ciò che potrà essere. Che una porta chiusa può, davvero, essere l’inizio di una storia incredibile davanti a sé. Ed è proprio da quegli occhi così pieni di vita che sono giunte alcune, magnifiche, riflessioni sull’affrontarsi, resistere e trasformarsi. Alcuni hanno utilizzato la parola resilienza. Una parola fortemente in uso negli ultimi tempi. Resilienza deriva dal latino resiliens e il suo significato è rimbalzare. Proprio per questo viene utilizzata nella tecnologia dei materiali per indicare la resistenza a rottura per sollecitazione dinamica; Nella tecnologia dei filati e dei tessuti, l’attitudine di questi a riprendere, dopo una deformazione, l’aspetto originale; In psicologia, la capacità di resistere e di reagire di fronte a difficoltà, avversità, eventi negativi ecc. Da qui si è aperto un mondo di connessione tra l’aspetto sportivo e la vita di tutti i giorni. Nel vasto scenario della vita e nello spirito competitivo dello sport, la resilienza si presenta come un alleato indispensabile. Attraverso le sfide, le vittorie e le sconfitte, la risposta attiva si erge come la chiave per trasformare gli ostacoli in trampolini di lancio verso la grandezza. Lo sport è un terreno di gioco in cui questa capacità è messa alla prova ogni giorno. Gli atleti navigano tra l’adrenalina delle vittorie e la delusione delle sconfitte, affrontando infortuni, critiche e il costante bisogno di superare i propri limiti. Nonostante le avversità, alcuni riescono ad emergere diventando delle vere e proprie icone. Basti pensare a storie come quella di Muhammad Ali, che non solo ha sconfitto avversari sul ring ma ha anche affrontato e superato le sfide della vita con una forza interiore straordinaria. In quest’ambito ho voluto focalizzare l’attenzione su un fattore importantissimo delle nostre vite: mentre alcuni possono intraprendere il cammino verso il successo sportivo, è fondamentale riconoscere che la resilienza non è riservata solo a coloro che indossano una maglia da campione. Tutti noi, in ogni angolo del mondo, abbiamo la capacità di diventare campioni nella nostra vita quotidiana. Essere campioni non riguarda necessariamente la conquista di medaglie d’oro ma piuttosto il superare sfide personali con costanza e determinazione. Lo ripeto, alcuni di noi, forse, diventeranno campioni nello sport ma ognuno di noi, certamente, possiede le stesse capacità per poter diventare campione della propria vita. La determinazione è la fiamma che alimenta tutto ciò. Per essere campioni nella vita, dobbiamo prima di tutto desiderare intensamente il cambiamento e il miglioramento. Questa determinazione deve essere costante, un fuoco interiore che brucia anche nei momenti più bui. Quando ci impegniamo a essere la migliore versione di noi stessi, la resilienza diventa la forza che ci sostiene attraverso ogni passo del nostro viaggio. Essere aperti al cambiamento è essenziale. La flessibilità mentale è una componente chiave del nostro cambiamento. Guardandosi intorno non si avrà difficoltà nel trovare storie di campioni nelle situazioni più comuni, di tutti i giorni. Ad esempio, qualcuno che ha affrontato la perdita di una persona cara e nonostante il dolore trova la forza di affrontare il lutto, crescere interiormente e contribuire al benessere degli altri, trasformando il dolore in azione positiva. Chi lotta contro una malattia cronica o in fase terminale e deve affrontare enormi sfide quotidiane eppure continua a perseguire una vita significativa, adattandosi alle limitazioni imposte dalla malattia e ispirando gli altri con il proprio coraggio. 

In un mondo in cui molte persone affrontano difficoltà finanziarie, ci sono coloro che, nonostante le sfide economiche, trovano modi creativi per far fronte alla situazione stabilendo obiettivi realistici e chiari, aiutando a mantenere la direzione e la motivazione nel lungo periodo. Così si impara a valorizzare le piccole vittorie e a costruire una vita appagante passo dopo passo. L’affrontare un fallimento professionale può essere devastante, ma molte persone utilizzano queste esperienze per imparare, crescere e reinventarsi. Spesso si emerge più forti e saggi, trasformando il fallimento in una pietra miliare per il successo futuro. Coloro che resistono alle pressioni sociali e si mantengono fedeli a sé stessi dimostrano una forma di resilienza. Queste persone cercano di vivere autenticamente senza farsi influenzare negativamente dalle aspettative degli altri. E così via. Le persone resilienti riescono a trovare un equilibrio, imparando a priorizzare, delegare e prendersi cura di sé stesse, diventando così modelli positivi per coloro che le circondano. Ogni sfida diventa un’opportunità di apprendimento, accogliendo gli errori come parte integrante del percorso.

Questi sono campioni che incarnano la resilienza nella sua forma più autentica dimostrando che la grandezza si manifesta in molte sfaccettature della vita. La resilienza non è un evento isolato ma un impegno quotidiano basato sulla costanza. Essere campioni nella vita significa affrontare ogni giorno con la stessa passione e determinazione di un atleta di alto livello. Ci saranno giorni difficili ma è proprio in quei momenti che la resilienza dimostra la sua potenza, trasformando le sfide in opportunità di crescita. Che si tratti di conquistare un titolo sportivo o superare le sfide quotidiane, la nostra attitudine a rispondere a ciò che ci accade intorno è la forza che ci spinge oltre i limiti, illuminando la strada verso la grandezza personale.

Voglio ringraziare con tutto il mio cuore ogni partecipante, ogni anima presente, per aver reso questo evento così speciale. Grazie per aver condiviso i propri desideri, per aver creato un’atmosfera unica e per aver reso l’Heffort Sport Village un luogo dove i sogni hanno davvero preso il volo. Con ogni parola pronunciata, con ogni storia condivisa, abbiamo costruito ponti tra il campo di gioco e la ricchezza della nostra esperienza umana. 

Ora, vorrei invitare ognuno di noi a continuare a riflettere sul proprio viaggio, sulla fiamma che ci arde dentro e sulla bellezza insita in ogni passo del nostro percorso. Che questo incontro, questo articolo, possa essere solo l’inizio di una conversazione più ampia, di un dialogo che abbraccia il meglio di chi siamo e di chi possiamo diventare. Continuiamo a coltivare i nostri sogni, a lottare con passione e a camminare insieme verso un futuro di successi e realizzazioni.

Con passione e gratitudine, Cosimo